giovedì 15 marzo 2012

Trezzano, vigilanza antifascista


Apprendiamo con orrore che il nuovo libricino pubblicato dal nostro comune, recante i numeri telefonici degli abitanti e delle imprese operanti nel territorio di Trezzano, numeri utili nell’ambito comunale, distribuito a tutte le famiglie del paese, si presenta in prima pagina con un immagine del “ponticello gobbo”, che permette l’attraversamento del Naviglio, deturpato da un orrenda svastica dipinta da qualche ignorante.  Attribuiamo questa imperdonabile “svista” all’ imperizia o alla disattenzione, più che alla mala fede, di chi, incaricato di “assemblare” la prima pagina del libro, ha permesso detta pubblicazione. La Federazione della Sinistra e i Giovani Comunisti Trezzano chiedono quindi una chiara presa di posizione e intervento da parte del sindaco Tomasino nel denunciare l’accaduto, nel prenderne le distanze e nello schierarsi apertamente, lui e tutta la sua Giunta, a sostegno dell’ ANPI e delle forze partigiane che combatterono coraggiosamente l’oppressione nazifascista nel nostro paese. A nostro avviso occorre che Egli porga le sue scuse a tutta la popolazione trezzanese e a tutte quelle forze politiche e culturali democratiche che operano nel territorio per contrastare il pericolo di revisionismo nazifascista ma soprattutto, gli chiediamo di far ritirare immediatamente tutte le copie già distribuite, deturpate da quell’ orrendo simbolo e di sostituire il tutto con un nuovo libro corredato da una copertina che possa rappresentare appieno sia la cittadinanza trezzanese che i valori antifascisti della nostra Repubblica. 

domenica 11 marzo 2012

Ricordare tutto


Il 30 Marzo 2004 con la legge 92 viene istituito il 10 Febbraio come “giorno del ricordo, “per ricordare la triste vicenda delle foibe e dell’esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati di lingua italiana nel secondo dopoguerra.
Il  rispetto per questa tragedia è profondo, forte il sentimento di solidarietà umana per  chi innocente dovette abbandonare la propria terra.
Ma questo non ci può far tacere sul tentativo che attraverso una ricostruzione storica che oggi, col  consenso quasi unanime di tutto l’establishment politico istituzionale a cominciare dal Capo dello stato, tende a proporre e ad avviare un inarrestabile ondata di revisionismo storico, di matrice conservatrice e reazionaria, (in questo caso propriamente di vecchia cultura fascista!)  per compiere una operazione di revisionismo ideologico finalizzata a fare sparire, in un’indecente par condicio, la differenza sostanziale fra massacratori nazifascisti e chi si è sollevato e ha combattuto contro di loro.