martedì 27 novembre 2012

"La verità sulla mia amministrazione", intervista esclusiva a Liana Scundi ex sindaco di centrosinistra di Trezzano s/N


Dopo qualche tempo è giusto tornare a ripercorrere l’esperienza del centrosinistra trezzanese che, per l’intero quinquennio 2005-2010, ha ben governato e ultimato parecchi progetti concreti. Il “timoniere” di quella “magnifica avventura” fu Liana Scundi che, a una settimana dalla presentazione delle liste ha “dovuto” rinunciare a ripresentarsi agli elettori per le disavventure giudiziarie del marito ed ex-Sindaco Tiziano Butturini. Lei stessa ricevette un avviso di garanzia…

D. E’ trascorso il tempo necessario per poter fare alcune riflessioni su quanto accaduto in quel “terribile” 2010. La Giunta uscente aveva finalmente la possibilità di raccogliere i frutti di un duro lavoro durato un quinquennio…

Se penso ai cinque anni trascorsi come Sindaco di Trezzano, ricordo l’impegno e l’entusiasmo con cui, insieme alla mia Giunta, abbiamo lavorato. Quindici ore al giorno sembrava quasi non bastassero; c’era la macchina amministrativa da rimettere in moto, i progetti da far andare avanti speditamente, i cittadini da ascoltare (non solo i comitati organizzati, ma soprattutto i singoli) la maggioranza  che ci sosteneva da tenere unita, i rapporti con gli altri comuni....
Ci siamo occupati concretamente  dei giovani (la biblioteca delle storie infinite, le due palestre nelle scuole, il centro sportivo Facchetti) del bisogno di abitazioni economicamente accessibili (le case popolari di via Treves e via Fermi; le case in edilizia convenzionata in via Fermi e via Rosselli) della viabilità (la rotonda di via Indipendenza, i rallentatraffico vicino alle scuole) del verde (risistemando e rendendo fruibili i parchi di quartiere ed il Centenario, creando aree cani) della socializzazione (la casa delle associazioni, il punto expo, il centro Ugo Tognazzi) ; questo, e altro ancora, sempre confrontandoci con i cittadini. Ovviamente, sapevamo che c’era ancora tanto da fare, e che alcuni progetti predisposti avevano tempi più lunghi; per questo, stavo per ricandidarmi quando l’intervento della magistratura – è il caso di dirlo – mi ha fatto fermare.

D. Come fu coinvolta la Sua persona e, soprattutto, come è finita?

Nel dicembre 2008 durante intercettazioni della magistratura a persone oggetto d’indagine, veniva fatto il nome di mio marito come destinatario di cinquemila euro. Il 22 febbraio 2010 lo hanno arrestato. In quello stesso momento a me è stato notificato un avviso di garanzia: il reato ipotizzato era corruzione.
Era lunedì, si stavano già raccogliendo le firme e la presentazione delle candidature era venerdì.
Malgrado fossi certa di aver operato con onestà, nel rispetto delle leggi e regole, non avevo quella serenità necessaria per poter lavorare; quindi ho ritirato la mia disponibilità a ricandidarmi.
C’erano i miei figli, la mia famiglia da sostenere, come ho spiegato in una lettera aperta ai cittadini di Trezzano.
Per sei mesi sono state passate al setaccio le agende, i computer, i documenti miei e del Comune (dall’urbanistica ai catering): non è stato trovato nulla sia riguardo a quell’indagine né ad altre presunte irregolarità, quindi su richiesta dei PM il Giudice, nel settembre 2010, ha disposto l’archiviazione del procedimento “escludendo qualsiasi profilo di  responsabilità”.


D. Sono ormai due anni che i trezzanesi continuano a sentirsi ripetere dagli attuali amministratori che “La Giunta Scundi ha lasciato un buco di bilancio di cinque milioni di euro”. A Lei la parola.

Più che le parole qui contano i fatti: a dispetto di quanto vanno ripetendo, gli attuali amministratori  hanno – loro stessi – certificato con l’approvazione del conto consuntivo 2009 che la mia Giunta ha lasciato un avanzo di Bilancio, di oltre trecentomila euro.
Quindi i conti erano in ordine.
E’ doveroso però spiegare:
1) nelle amministrazioni comunali, una cosa è il Bilancio (frutto di entrate ed uscite, il cui saldo durante la mia Giunta è sempre stato in attivo) un’ altra  è il Patto di stabilità (calcolato dall’amministrazione centrale dello Stato secondo parametri, è una cifra che il Comune deve tenere da parte, non deve spendere). La cifra a noi richiesta per il Patto di stabilità del 2010, i cinque milioni circa di cui si parla, l’avremmo potuta avere solo facendo andare in porto varianti urbanistiche, che non abbiamo fatto.
2) i soldi del Bilancio comunale sono risorse pubbliche, dei cittadini, i quali si aspettano di vedere cosa viene realizzato. Noi abbiamo lasciato case, palestre, la risistemazione di piazza san Lorenzo e dello svincolo Marchesina , la ristrutturazione del centro di via Boito, i parcheggi in via Manzoni e via Curiel, un trasporto pubblico interno finalmente decoroso...
Sono trascorsi più di due anni, fra poco gli attuali amministratori ci spiegheranno che cosa hanno di concreto realizzato con i Bilanci del loro mandato.

D. Cosa può dirci del Patto di stabilità e quali sono le vostre responsabilità?

Inizio con lo spiegare che i soldi che il Comune incassa per qualsiasi motivo,  non restano a Trezzano ma vanno nella Tesoreria Unica dello Stato per poi tornare a Trezzano quando il Comune li spende. Solo così si può capire l’importanza del Patto di stabilità, che come ho spiegato prima è una cifra definita a livello centrale che il Comune deve “risparmiare” deve “lasciare ferma”.
Questa cifra viene determinata di anno in anno, ed il rispetto o meno del Patto si riferisce a ciascun anno di Bilancio comunale.
Per quanto riguarda il 2009, ultimo anno completo della mia Amministrazione, la cifra era davvero enorme, circa cinque milioni appunto.
Insieme alla mia Giunta, ho ritenuto prioritario completare le opere pubbliche in corso e pagare i fornitori (è di questi giorni il decreto col quale si intima alle amministrazioni di pagare in tempi ragionevoli) sapendo che il non rispetto del Patto per quell’anno avrebbe comportato alcune conseguenze immediate: non la possibilità negata di assumere altro personale ( dopo la riforma Brunetta noi avevamo già esuberi ) e neppure di ottenere prestiti dalla Stato (che non ci servivano) ma la riduzione dei compensi per Sindaco e Giunta (compensi che ci eravamo già ridotti in precedenza).
Da allora sono passati tre anni di Bilanci e di Patti di Stabilità, a carico della nuova Amministrazione di Trezzano: come si sono comportati loro?

D. C’è un futuro politico per Liana Scundi a Trezzano sul Naviglio ?

Mi verrebbe da dire, c’è un futuro politico per l’Italia, visto cosa sta succedendo?
Non voglio allargarmi, e parlo di me. Io sono tornata ad insegnare a Trezzano. Per me che ho lavorato facendo il Sindaco come impegno civile, è una buona continuità insegnare ai nostri giovani anche il senso critico, l’attenzione per tutto ciò che ci circonda e va conosciuto, a volte cercando di migliorarlo. 

Tratto dal n°10 anno 2 de "Le Voci del Naviglio"

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