Dopo qualche tempo è giusto tornare a ripercorrere l’esperienza del centrosinistra trezzanese che, per l’intero quinquennio 2005-2010, ha ben governato e ultimato parecchi progetti concreti. Il “timoniere” di quella “magnifica avventura” fu Liana Scundi che, a una settimana dalla presentazione delle liste ha “dovuto” rinunciare a ripresentarsi agli elettori per le disavventure giudiziarie del marito ed ex-Sindaco Tiziano Butturini. Lei stessa ricevette un avviso di garanzia…
D. E’ trascorso il tempo necessario per poter fare alcune riflessioni su quanto accaduto in quel “terribile” 2010. La Giunta uscente aveva finalmente la possibilità di raccogliere i frutti di un duro lavoro durato un quinquennio…
Se penso ai cinque anni trascorsi come Sindaco di Trezzano, ricordo
l’impegno e l’entusiasmo con cui, insieme alla mia Giunta, abbiamo lavorato.
Quindici ore al giorno sembrava quasi non bastassero; c’era la macchina
amministrativa da rimettere in moto, i progetti da far andare avanti
speditamente, i cittadini da ascoltare (non solo i comitati organizzati, ma
soprattutto i singoli) la maggioranza che ci sosteneva da tenere unita, i rapporti
con gli altri comuni....
Ci siamo occupati concretamente
dei giovani (la biblioteca delle storie infinite, le due palestre nelle
scuole, il centro sportivo Facchetti) del bisogno di abitazioni economicamente
accessibili (le case popolari di via Treves e via Fermi; le case in edilizia
convenzionata in via Fermi e via Rosselli) della viabilità (la rotonda di via Indipendenza,
i rallentatraffico vicino alle scuole) del verde (risistemando e rendendo
fruibili i parchi di quartiere ed il Centenario, creando aree cani) della
socializzazione (la casa delle associazioni, il punto expo, il centro Ugo
Tognazzi) ; questo, e altro ancora, sempre confrontandoci con i cittadini.
Ovviamente, sapevamo che c’era ancora tanto da fare, e che alcuni progetti
predisposti avevano tempi più lunghi; per questo, stavo per ricandidarmi quando
l’intervento della magistratura – è il caso di dirlo – mi ha fatto fermare.
D. Come fu coinvolta la
Sua persona e, soprattutto, come è finita?
Nel dicembre 2008 durante intercettazioni
della magistratura a persone oggetto d’indagine, veniva fatto il nome di mio
marito come destinatario di cinquemila euro. Il 22 febbraio 2010 lo hanno
arrestato. In quello stesso momento a me è stato notificato un avviso di
garanzia: il reato ipotizzato era corruzione.
Era lunedì, si stavano già
raccogliendo le firme e la presentazione delle candidature era venerdì.
Malgrado fossi certa di aver
operato con onestà, nel rispetto delle leggi e regole, non avevo quella
serenità necessaria per poter lavorare; quindi ho ritirato la mia disponibilità
a ricandidarmi.
C’erano i miei figli, la mia
famiglia da sostenere, come ho spiegato in una lettera aperta ai cittadini di
Trezzano.
Per sei mesi sono state passate
al setaccio le agende, i computer, i documenti miei e del Comune
(dall’urbanistica ai catering): non è stato trovato nulla sia riguardo a
quell’indagine né ad altre presunte irregolarità, quindi su richiesta dei PM il
Giudice, nel settembre 2010,
ha disposto l’archiviazione del procedimento “escludendo
qualsiasi profilo di responsabilità”.
D. Sono
ormai due anni che i trezzanesi continuano a sentirsi ripetere dagli attuali
amministratori che “La Giunta Scundi
ha lasciato un buco di bilancio di cinque milioni di euro”. A Lei la parola.
Più che le parole qui contano i fatti: a dispetto di quanto vanno
ripetendo, gli attuali amministratori
hanno – loro stessi – certificato con l’approvazione del conto
consuntivo 2009 che la mia Giunta ha lasciato un avanzo di Bilancio, di oltre
trecentomila euro.
Quindi i conti erano in ordine.
E’ doveroso però spiegare:
1) nelle amministrazioni comunali, una cosa è il Bilancio (frutto
di entrate ed uscite, il cui saldo durante la mia Giunta è sempre stato in
attivo) un’ altra è il Patto di
stabilità (calcolato dall’amministrazione centrale dello Stato secondo
parametri, è una cifra che il Comune deve tenere da parte, non deve spendere).
La cifra a noi richiesta per il Patto di stabilità del 2010, i cinque milioni
circa di cui si parla, l’avremmo potuta avere solo facendo andare in porto
varianti urbanistiche, che non abbiamo fatto.
2) i soldi del Bilancio comunale sono risorse pubbliche, dei
cittadini, i quali si aspettano di vedere cosa viene realizzato. Noi abbiamo lasciato
case, palestre, la risistemazione di piazza san Lorenzo e dello svincolo
Marchesina , la ristrutturazione del centro di via Boito, i parcheggi in via
Manzoni e via Curiel, un trasporto pubblico interno finalmente decoroso...
Sono trascorsi più di due anni, fra poco gli attuali amministratori
ci spiegheranno che cosa hanno di concreto realizzato con i Bilanci del loro
mandato.
D. Cosa può dirci del Patto di stabilità e quali sono le vostre
responsabilità?
Inizio con lo spiegare che i
soldi che il Comune incassa per qualsiasi motivo, non restano a Trezzano ma vanno nella
Tesoreria Unica dello Stato per poi tornare a Trezzano quando il Comune li
spende. Solo così si può capire l’importanza del Patto di stabilità, che come
ho spiegato prima è una cifra definita a livello centrale che il Comune deve
“risparmiare” deve “lasciare ferma”.
Questa cifra viene determinata di
anno in anno, ed il rispetto o meno del Patto si riferisce a ciascun anno di
Bilancio comunale.
Per quanto riguarda il 2009,
ultimo anno completo della mia Amministrazione, la cifra era davvero enorme,
circa cinque milioni appunto.
Insieme alla mia Giunta, ho
ritenuto prioritario completare le opere pubbliche in corso e pagare i
fornitori (è di questi giorni il decreto col quale si intima alle
amministrazioni di pagare in tempi ragionevoli) sapendo che il non rispetto del
Patto per quell’anno avrebbe comportato alcune conseguenze immediate: non la
possibilità negata di assumere altro personale ( dopo la riforma Brunetta noi
avevamo già esuberi ) e neppure di ottenere prestiti dalla Stato (che non ci
servivano) ma la riduzione dei compensi per Sindaco e Giunta (compensi che ci
eravamo già ridotti in precedenza).
Da allora sono passati tre anni
di Bilanci e di Patti di Stabilità, a carico della nuova Amministrazione di
Trezzano: come si sono comportati loro?
D. C’è un futuro politico per Liana Scundi a Trezzano sul Naviglio
?
Mi verrebbe da dire, c’è un
futuro politico per l’Italia, visto cosa sta succedendo?
Non voglio allargarmi, e parlo di
me. Io sono tornata ad insegnare a Trezzano. Per me che ho lavorato facendo il
Sindaco come impegno civile, è una buona continuità insegnare ai nostri giovani
anche il senso critico, l’attenzione per tutto ciò che ci circonda e va
conosciuto, a volte cercando di migliorarlo.
Tratto dal n°10 anno 2 de "Le Voci del Naviglio"
Nessun commento:
Posta un commento