giovedì 12 aprile 2012

Viaggio della memoria 2012


Anche quest’anno l’ANPI di Trezzano s/N è riuscita ad organizzare il viaggio della memoria; un progetto da noi ritenuto fondamentale non solo per ricordare lo sterminio indiscriminato nazi-fascista, ma anche per avvicinare e spiegare ai giovani, che fortunatamente non hanno vissuto quegli anni bui della storia europea, dei fatti non tanto lontani cronologicamente dal nostro tempo ed evitare così la loro ripetizione. I
l viaggio, durato 3 giorni, prevedeva la visita del lager di Ebensee e di diverse città del territorio austriaco. Il primo giorno, dopo aver lasciato i nostri bagagli all’hotel, siamo partiti all’esplorazione di Gmunden, città famosa in tutto il mondo per la sua ceramica detta “Gruengeflammte” (verde fiammante). Il giorno seguente, dopo una ricca colazione, siamo partiti per raggiungere il lager di Ebensee, uno dei sottocampi più grandi di Mauthausen. Affiancati da un’ottima e simpaticissima guida abbiamo visitato: le gallerie scavate dai deportati con lo scopo di spostare, in questi luoghi più nascosti e sicuri, le macchine dell’industria e alcuni missili intercontinentali; il cimitero, creato grazie agli sforzi di una signora italiana, e il museo annesso, trattante la situazione austriaca durante e dopo la seconda guerra mondiale. Abbiamo scoperto con orrore come per questi paesi “il giorno della memoria” sia diventato “il giorno della vergogna”. Negli ultimi anni in tutti quegli stati che hanno taciuto o che hanno contribuito alle crudeltà perpetrate dai nazi-fascisti si è messa in atto un opera di insabbiamento. Siamo stati abituati a immaginare i campi di concentramento pieni di baracche e con i famosi forni crematori, grazie ai quali si bruciavano i corpi dei prigionieri. Tutto questo a Ebensee non esiste più, come ormai in molte località dove furono situati altri di questi luoghi infernali: le terre sono state svendute e, su questi suoli maledetti dove furono perpetrati i peggiori crimini della storia dell’umanità, sono sorte delle belle villette. Nell’unico pezzo di terra riuscitosi a strappare dall’immonda opera d’insabbiamento e revisionismo, grazie agli sforzi di una donna italiana che ha perso proprio in questo luogo suo marito, è stato edificato un cimitero in ricordo dei deportati. Nel pomeriggio siamo andati a vedere la città di Hallstatt, che è stata inserita nella lista dei Patrimoni dell’umanità tutelati dall’Unesco. Una risorsa molto importante per questa cittadina, oltre ovviamente al turismo per la bellezza dei suoi paesaggi, è la cava di sale, che tramite una conduttura viene trasportato a Ebensee. Il terzo e ultimo giorno ci siamo diretti a visitare la città di Innsbruck, famosa in patria per l’architettura e la bellezza dei suoi palazzi, ma passata alla ribalta mondiale nel 1972 quando ospitò le olimpiadi invernali. Nel tardo pomeriggio abbiamo preso il nostro pullman per tornare a Trezzano. Durante le 10 ore del viaggio di ritorno abbiamo avuto la possibilità di trarre le nostre conclusioni sul percorso affrontato. Oltre alle belle emozioni per il fascino delle città e dei luoghi visitati ci rimane un senso di sgomento nel aver conosciuto e visto cosa stanno facendo a quei luoghi, che dovrebbero essere lasciati intatti per ricordare le azioni spregevoli che può compiere l’uomo. Azioni crudeli, che vanno oltre alla guerra e che raggiungono la follia. Un altro appunto doveroso, situazione che abbiamo scoperto durante la permanenza sul suolo austriaco, è stata l’impossibilità di portare un numero maggiore di ragazzi a causa di difficoltà economiche. Ci auguriamo un aiuto sempre maggiore da parte della giunta comunale, ripercorrendo la strada del centro-sinistra, accordando dei  fondi per valorizzare nel modo migliore possibile questo progetto. Nel buio della notte ci lasciamo tra sorrisi e saluti sperando di poter partecipare anche l’anno prossimo a un esperienza come  questa, che consigliamo a tutti perché capace di mescolare insieme momenti divertenti e culturalmente istruttivi creando delle emozioni veramente indimenticabili.

Fabio Scolari

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