Ci
perdoneranno i nostri lettori se torniamo su questo tema, ma non fosse altro
che per “ispirare” ancora l’opposizione a far discutere in Consiglio Comunale
l’argomento, magari in modo più articolato, crediamo ne valga la pena. Ci
riferiamo ai beni confiscati alla mafia e dati in consegna al Comune.
Dopo una lunga e infruttuosa (come al solito) discussione sulla
villa di via Donizetti, nell’aula consigliare ancora oggi non sappiamo come la
Giunta Tomasino intenda utilizzare questo e gli altri immobili requisiti alla
mafia.
Siamo sempre in attesa di sapere quale destinazione finale sarà
data alla villetta di via Leonardo da Vinci, non sappiamo che fine faranno gli
appartamenti di via Pitagora, di cui uno molto ampio essendo una porzione di
villa; si è deciso cosa fare del bilocale mansardato sito in via Leonardo da Vinci?
Ora non ci si venga a ripetere le solite astrusità, come la
mancanza di denaro o ancora la più insopportabile scusa del mancato rispetto
del patto di stabilità.
Ammesso che tutto ciò sia vero, in questi casi basterebbe buona
volontà e un pizzico di fantasia (sappiamo di chiedere troppo!).
Per esempio si potrebbe pensare, per una cogestione, a
finanziamenti di altre istituzioni pubbliche come Provincia, Regione, Asl o
Piano di Zona.
Diciamo questo a ragion veduta, visto che la tanto “bistrattata”
Giunta Scundi era riuscita nell’intento recuperando oltre 100.000,00 euro da
Regione Lombardia, soldi che sono serviti a mettere a posto strutturalmente la
villetta di via Leonardo da Vinci.
Ci spingiamo ancora oltre: è rimasta lettera morta la tanto
sbandierata sussidiarietà ripetuta ossessivamente durante la campagna
elettorale da parte del centro destra. Infatti si potrebbero coinvolgere nella
gestione: Associazioni onlus, Cooperative sociali e addirittura si potrebbe
pensare anche ad Aler.
Come ancora una volta abbiamo cercato di dimostrare, questo
Consiglio Comunale è a dir poco inadeguato ad amministrare il nostro Comune e
per questo, non ci stancheremo di ripeterlo, va mandato a casa al più presto.
Rosario Pascarella
*Tratto dal N°17 de "Le Voci del Naviglio"
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