lunedì 2 luglio 2012

Beni requisiti alla mafia: finalmente proposte serie (da …FdS!)



Ci perdoneranno i nostri lettori se torniamo su questo tema, ma non fosse altro che per “ispirare” ancora l’opposizione a far discutere in Consiglio Comunale l’argomento, magari in modo più articolato, crediamo ne valga la pena. Ci riferiamo ai beni confiscati alla mafia e dati in consegna al Comune.
Dopo una lunga e infruttuosa (come al solito) discussione sulla villa di via Donizetti, nell’aula consigliare ancora oggi non sappiamo come la Giunta Tomasino intenda utilizzare questo e gli altri immobili requisiti alla mafia.
Siamo sempre in attesa di sapere quale destinazione finale sarà data alla villetta di via Leonardo da Vinci, non sappiamo che fine faranno gli appartamenti di via Pitagora, di cui uno molto ampio essendo una porzione di villa; si è deciso cosa fare del bilocale mansardato sito in  via Leonardo da Vinci?
Ora non ci si venga a ripetere le solite astrusità, come la mancanza di denaro o ancora la più insopportabile scusa del mancato rispetto del patto di stabilità.
Ammesso che tutto ciò sia vero, in questi casi basterebbe buona volontà e un pizzico di fantasia (sappiamo di chiedere troppo!).
Per esempio si potrebbe pensare, per una cogestione, a finanziamenti di altre istituzioni pubbliche come Provincia, Regione, Asl o Piano di Zona.
Diciamo questo a ragion veduta, visto che la tanto “bistrattata” Giunta Scundi era riuscita nell’intento recuperando oltre 100.000,00 euro da Regione Lombardia, soldi che sono serviti a mettere a posto strutturalmente la villetta di via Leonardo da Vinci.
Ci spingiamo ancora oltre: è rimasta lettera morta la tanto sbandierata sussidiarietà ripetuta ossessivamente durante la campagna elettorale da parte del centro destra. Infatti si potrebbero coinvolgere nella gestione: Associazioni onlus, Cooperative sociali e addirittura si potrebbe pensare anche ad Aler.
Come ancora una volta abbiamo cercato di dimostrare, questo Consiglio Comunale è a dir poco inadeguato ad amministrare il nostro Comune e per questo, non ci stancheremo di ripeterlo, va mandato a casa al più presto.

Rosario Pascarella

*Tratto dal N°17 de "Le Voci del Naviglio"

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