sabato 1 dicembre 2012

"Ci hanno abbandonati" - Emergenza profughi a Corsico, il 31 dicembre scade la convenzione e dovranno lasciare l'hotel


Circa 60.000 profughi sono sbarcati sulle coste italiane durante la guerra in Libia l’anno scorso.
Oggi, 22.000 di quei ragazzi risiedono ancora sul territorio italiano, ospitati da alberghi, cooperative sociali e associazioni grazie ad una speciale convenzione, stipulata con la Protezione Civile che si è occupata di questa emergenza, che scadrà il prossimo 31 dicembre.
Il 1 gennaio, perciò, verranno tutti messi alla porta dalle strutture dove ora risiedono.
In vari paesi del Sud ovest milanese sono ospitate comunità di questi rifugiati. Intervistiamo A., camerunese, che insieme ad altri 20 ragazzi circa è ospitato a Corsico, presso l’Hotel Naviglio Grande. Nessuno di loro ha un lavoro, nonostante le continue ricerche si sono sempre visti sbattere la porta in faccia. La maggior parte dei soldi che ricevono vanno all’hotel per pagare il soggiorno, quel poco che rimane (circa 75 € al mese) basta a malapena per comprare il cibo e il vestiario necessario.

 Abbiamo letto che in alcune parti d’ Italia le istituzioni locali e regionali si stanno muovendo per cercare una soluzione al vostro problema. Sapete se sta accadendo anche nella vostra zona? Avete avuto un incontro con loro?
Sinceramente crediamo di no. Il comune di Corsico non ci ha comunicato nulla, figurarsi le altre istituzioni. A Corsico non abbiamo contatti con le istituzioni, praticamente non ne abbiamo quasi mai avuti: non parlano con noi, non li vediamo mai. Intrecci, la cooperativa che ci ha gestito sul territorio da quando siamo arrivati, ci ha solo detto che la convenzione con l’ hotel termina il 31 e che dobbiamo prepararci ad andarcene.
Credete ci sia stata, da parte delle istituzioni, la volontà di avviare un progetto per il vostro inserimento territoriale? Per esempio, dopo più di un anno, nessuno di voi ha ancora un lavoro …
Assolutamente non dal comune di Corsico. Da parte loro non c’è stato alcuno sforzo. Intrecci ha cercato in qualche modo ma con scarsi risultati. Il problema è soprattutto il lavoro. Ci dicono continuamente che è dura anche per gli italiani, ma la nostra situazione è diversa. Ne avremo bisogno per rinnovare i permessi di soggiorno, il nostro è un passato di guerre, miseria e persecuzioni. Credo non ci sia stata da parte di nessuno la  volontà di aiutarci in questo senso. Chiedevamo anche solo delle attività per tenerci occupati, magari acquisire competenze, per fare conoscenze. In altre zone sappiamo che si sono attrezzati per organizzare dei corsi di formazione. Per noi nulla.
Avete in mente cosa farete una volta lasciato l’hotel? Vorresti fare qualche richiesta?
Non abbiamo idea di cosa faremo. Siamo disperati e questa situazione ci spaventa. Non abbiamo idea di dove andare anche perché la situazione che siamo stati costretti a vivere, da quando siamo arrivati, non ci ha permesso di inserirci pienamente nel territorio. Speriamo che le istituzioni come il comune, la regione o chi di competenza si mobilitino per trovarci una soluzione. I pochi soldi che ci sono stati destinati dall’ Unione Europea non ci permettono di poter sopravvivere senza l’aiuto dell’ alloggio. Tra l’altro non sono stati amministrati da noi e quindi non abbiamo potuto gestirli di conseguenza alle nostre necessità e volontà. Siamo senza soldi e senza lavoro, tra poco senza un tetto. Che ne sarà di noi?

Nessun commento:

Posta un commento