Intervistiamo il segretario cittadino del Partito della
Rifondazione Comunista, Edoardo Pascarella, per riflettere sull’ importanza della presenza
attiva nel territorio di una forza di sinistra alternativa e anticapitalista e
per analizzare gli importanti risultati raggiunti dalle elezioni del 2010 a
oggi.
1. A Trezzano la Federazione della Sinistra è ben lungi
dall’essere scomparsa. Come valuti l’esperienza del Partito dalle elezioni
comunali sino ad oggi?
Il Partito della Rifondazione
Comunista, e la Federazione della Sinistra di cui fa parte, si sono dopo le
ultime elezioni comunali immediatamente collocate su posizioni chiaramente
alternative alla nuova maggioranza di destra del sindaco Tomasino.
Abbiamo evitato atteggiamenti
consociativi con la nuova Amministrazione e ci siamo impegnati in una chiara battaglia
di opposizione, unici nel panorama politico trezzanese. L’incapacità e
l’impreparazione dei nuovi amministratori sono sotto gli occhi di tutti. La
presunzione e l’inconsistenza degli stessi ci hanno dato, in tutta evidenza,
pienamente ragione circa il nostro atteggiamento intransigente nei loro
confronti e, per converso, hanno messo in ridicolo tutti coloro, come l’attuale
opposizione consiliare, che hanno voluto relazionarsi positivamente con essi su
posizioni di discontinuità con la precedente Amministrazione.
La nostra capacità d’iniziativa è
aumentata negli ultimi anni e siamo stati in grado di costruire attività e
progetti assai efficaci, non ultimo la realizzazione, attraverso l’associazione
omonima, del giornale “Le Voci del Naviglio”.
Ma, soprattutto, estremamente
positivo è stato l’interesse mostrato nei nostri confronti da giovani molto
motivati. Il loro costruttivo coinvolgimento alle nostre iniziative ha portato
alla costituzione del gruppo dei “Giovani Comunisti”, certamente la più attiva
organizzazione politica giovanile presente sul nostro territorio.
2. Quanto è importante la presenza di una forza di sinistra e
anticapitalista in un territorio come il nostro?
La grave crisi economica in atto
farà di certo aumentare la già drammatica pressione sociale sulle strutture
amministrative locali.
Solo grazie al buonissimo lavoro
svolto dall’Amministrazione Scundi (che ha realizzato decine di alloggi
popolari e razionalizzato le strutture assistenziali comunali anche
potenziandone le risorse), ed al ruolo fondamentale sostenuto in essa da
Rifondazione Comunista, si e riusciti ad evitare l’esplosione, anche nel nostro
territorio, dei drammatici problemi abitativi e sociali che hanno invece
investito molti altri Comuni.
La presenza di una Sinistra
alternativa e anticapitalista sul nostro territorio, e in Italia, è importante
perché garantisce un punto di riferimento organizzato capace di mettere in
primo piano i problemi dei ceti sociali subalterni, particolarmente toccati
dalla grave crisi economica in corso, e di proporre soluzioni alternative
realmente efficaci per il superamento di un sistema che sempre più dimostra di
non essere in grado di garantire alla maggioranza dei cittadini, ed in
particolare alle nuove generazioni, condizioni di vita decenti e dignitose.
3. In Consiglio Comunale Rifondazione Comunista ha sempre difeso
l’inviolabilità del Parco agricolo sud Milano. Oggi assistiamo ad una grande
convergenza, soprattutto a sinistra, su questo tema. Come lo valuti?
Rifondazione Comunista a Trezzano è
stata per lunghi anni la sola forza politica a porre come irrinunciabile
elemento programmatico l’intangibilità del territorio del Parco agricolo sud
Milano. Questo ha comportato per diverso tempo anche la rottura dei rapporti
con le altre forze del centrosinistra (DS, Verdi, Popolari) che invece erano
disposte ad intervenire sulle aree sottoposte a vincolo agricolo.
La svolta si è avuta con
l’Amministrazione Scundi. Una serie di circostanze favorevoli ci hanno permesso
di affermare il nostro punto di vista e di far comprendere la giustezza e
l’assoluta razionalità della nostra posizione. Le aree agricole di cui parliamo
hanno visto per diversi “secoli” importanti investimenti soprattutto nella
gestione e canalizzazione delle acque, attraverso opere grandiose e
sbalorditive che ancora oggi segnano il nostro paesaggio, e che ne hanno fatto
una delle aree agricole più produttive “dell’intero Pianeta”.
La loro difesa sono quindi
innanzitutto una battaglia di civiltà e di buon senso nonché un dovere soprattutto
nei confronti delle future generazioni. Dispiace che localmente ancora agiscano
meschini interessi privati e realtà politiche e associative ottuse e poco
lungimiranti che manifestano una pervicace volontà cementificatrice, non solo
pericolosissima per gli equilibri territoriali, ma ormai del tutto inutile e
controproducente anche dal punto di vista dello sviluppo economico della nostra
area.
La nuova sensibilità che pare
affermarsi anche in altre formazioni politiche della sinistra su questo tema ci
fa certamente piacere anche se l’esperienza ci invita ad essere prudenti ed a
privilegiare i fatti alle parole.
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