domenica 16 settembre 2012

Intervista a Edoardo Pascarella, segretario del Partito della Rifondazione Comunista di Trezzano s/N




Intervistiamo il segretario cittadino del Partito della Rifondazione Comunista, Edoardo Pascarella, per riflettere sull’ importanza della presenza attiva nel territorio di una forza di sinistra alternativa e anticapitalista e per analizzare gli importanti risultati raggiunti dalle elezioni del 2010 a oggi.
1. A Trezzano la Federazione della Sinistra è ben lungi dall’essere scomparsa. Come valuti l’esperienza del Partito dalle elezioni comunali sino ad oggi?

Il Partito della Rifondazione Comunista, e la Federazione della Sinistra di cui fa parte, si sono dopo le ultime elezioni comunali immediatamente collocate su posizioni chiaramente alternative alla nuova maggioranza di destra del sindaco Tomasino.
Abbiamo evitato atteggiamenti consociativi con la nuova Amministrazione e ci siamo impegnati in una chiara battaglia di opposizione, unici nel panorama politico trezzanese. L’incapacità e l’impreparazione dei nuovi amministratori sono sotto gli occhi di tutti. La presunzione e l’inconsistenza degli stessi ci hanno dato, in tutta evidenza, pienamente ragione circa il nostro atteggiamento intransigente nei loro confronti e, per converso, hanno messo in ridicolo tutti coloro, come l’attuale opposizione consiliare, che hanno voluto relazionarsi positivamente con essi su posizioni di discontinuità con la precedente Amministrazione.
La nostra capacità d’iniziativa è aumentata negli ultimi anni e siamo stati in grado di costruire attività e progetti assai efficaci, non ultimo la realizzazione, attraverso l’associazione omonima, del giornale “Le Voci del Naviglio”.
Ma, soprattutto, estremamente positivo è stato l’interesse mostrato nei nostri confronti da giovani molto motivati. Il loro costruttivo coinvolgimento alle nostre iniziative ha portato alla costituzione del gruppo dei “Giovani Comunisti”, certamente la più attiva organizzazione politica giovanile presente sul nostro territorio.

2. Quanto è importante la presenza di una forza di sinistra e anticapitalista in un territorio come il nostro?

La grave crisi economica in atto farà di certo aumentare la già drammatica pressione sociale sulle strutture amministrative locali.
Solo grazie al buonissimo lavoro svolto dall’Amministrazione Scundi (che ha realizzato decine di alloggi popolari e razionalizzato le strutture assistenziali comunali anche potenziandone le risorse), ed al ruolo fondamentale sostenuto in essa da Rifondazione Comunista, si e riusciti ad evitare l’esplosione, anche nel nostro territorio, dei drammatici problemi abitativi e sociali che hanno invece investito molti altri Comuni.
La presenza di una Sinistra alternativa e anticapitalista sul nostro territorio, e in Italia, è importante perché garantisce un punto di riferimento organizzato capace di mettere in primo piano i problemi dei ceti sociali subalterni, particolarmente toccati dalla grave crisi economica in corso, e di proporre soluzioni alternative realmente efficaci per il superamento di un sistema che sempre più dimostra di non essere in grado di garantire alla maggioranza dei cittadini, ed in particolare alle nuove generazioni, condizioni di vita decenti e dignitose.

3. In Consiglio Comunale Rifondazione Comunista ha sempre difeso l’inviolabilità del Parco agricolo sud Milano. Oggi assistiamo ad una grande convergenza, soprattutto a sinistra, su questo tema. Come lo valuti?

Rifondazione Comunista a Trezzano è stata per lunghi anni la sola forza politica a porre come irrinunciabile elemento programmatico l’intangibilità del territorio del Parco agricolo sud Milano. Questo ha comportato per diverso tempo anche la rottura dei rapporti con le altre forze del centrosinistra (DS, Verdi, Popolari) che invece erano disposte ad intervenire sulle aree sottoposte a vincolo agricolo.
La svolta si è avuta con l’Amministrazione Scundi. Una serie di circostanze favorevoli ci hanno permesso di affermare il nostro punto di vista e di far comprendere la giustezza e l’assoluta razionalità della nostra posizione. Le aree agricole di cui parliamo hanno visto per diversi “secoli” importanti investimenti soprattutto nella gestione e canalizzazione delle acque, attraverso opere grandiose e sbalorditive che ancora oggi segnano il nostro paesaggio, e che ne hanno fatto una delle aree agricole più produttive “dell’intero Pianeta”.
La loro difesa sono quindi innanzitutto una battaglia di civiltà e di buon senso nonché un dovere soprattutto nei confronti delle future generazioni. Dispiace che localmente ancora agiscano meschini interessi privati e realtà politiche e associative ottuse e poco lungimiranti che manifestano una pervicace volontà cementificatrice, non solo pericolosissima per gli equilibri territoriali, ma ormai del tutto inutile e controproducente anche dal punto di vista dello sviluppo economico della nostra area.
La nuova sensibilità che pare affermarsi anche in altre formazioni politiche della sinistra su questo tema ci fa certamente piacere anche se l’esperienza ci invita ad essere prudenti ed a privilegiare i fatti alle parole.

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