Trezzano, come tante altre realtà vicine e lontane, ha “subito” il
dimensionamento delle proprie istituzioni scolastiche: dal 1 settembre sono
state cancellate le due direzioni didattiche per far posto a due istituti comprensivi,
il “Franceschi” e il “Gobetti”. In questo modo il percorso scolastico degli
alunni diventa di ben UNDICI anni, dalla scuola dell’Infanzia alla secondaria
di primo grado, passando per la scuola primaria.
Si tratta di una scommessa
molto impegnativa per le scuole interessate che, ci auguriamo, sapranno
rispondere con entusiasmo e professionalità. Purtroppo la motivazione che sta
alla base di questa operazione è, però, puramente !”economica”: bisogna
risparmiare e, in questo modo, lo si è fatto certamente con un dirigente
scolastico e un segretario (DSGA) in meno. I dati del Franceschi, ad esempio,
ci dicono anche di un assistente amministrativo in meno in segreteria e di ben
quattro collaboratori scolastici cancellati, ma anche di insegnanti di sostegno
assegnati col contagocce. “E’ una situazione critica che mette in seria
difficoltà l’organizzazione delle pulizie e, soprattutto, della sorveglianza
degli alunni” commenta sconsolato il Preside Vittorio Ciocca, “naturalmente noi ci rimboccheremo le maniche, ma
la scuola pubblica meriterebbe ben altre attenzioni.” L’impostazione
“ragionieristica” dettata dallo Stato per far quadrare i bilanci, non tiene
conto della necessità, a parole evidenziata da tutti, di investire
sull’istruzione, intesa come scommessa sul futuro delle nuove generazioni;
ancora una volta si procede con tagli lineari cambiandogli semplicemente nome.
Per gli ultimi tre anni della gestione Gelmini abbiamo dovuto subire tagli di
140 mila posti in organico e 8miliardi in meno per la pubblica istruzione; ora
la musica ricomincia con il Ministro Profumo. Dall’Ufficio Scolastico milanese
è arrivata invece l’applicazione alla lettera della normativa: le classi si
formano tenendo conto del numero complessivo degli alunni e quindi, sempre nel caso
dell’Istituto Franceschi, si è assistito ad un “travaso” obbligato di alunni
dalla scuola di via Giacosa a quella di IV Novembre e da questa alla sede di
via A. Caro (Boschetto). Sul fronte comunale sono stati fatti interventi
importanti per garantire il cambiamento dettato dal dimensionamento e si è
approfittato dell’occasione per risistemare alcuni locali quali appunto la
segreteria e la presidenza. Non così per quanto riguarda i finanziamenti. “A
fronte dell’impegno dell’assessorato alla Pubblica Istruzione che ha espletato
tutti gli adempimenti necessari, l’ufficio ragioneria ha bloccato i
finanziamenti e a tutt’oggi non risultano arrivati i contributi del diritto
allo studio 2011/2012.
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