Tra i provvedimenti che le principali forze politiche
italiane dicono essere tra i più necessari ed impellenti sembra esserci la
modifica dei meccanismi di selezione della rappresentanza parlamentare da
realizzare, molto precipitosamente, in quest’ultimo scorcio di legislatura.
Le attuali Camere, peraltro assai screditate, sulla
spinta di eterogenei interessi vorrebbero quindi cambiare la legge elettorale
sostituendola con nuove regole che, per alcuni, favoriscano in qualche modo il
mantenimento dell’attuale quadro politico, per altri, consentano la
riproposizione dell’ormai logoro schema bipolare attraverso risibili
correzioni.Le principali centrali economiche del Paese tengono, in tutta evidenza, a mantenere in sella l’attuale Governo o comunque qualcosa di molto affine, in grado di proseguire le politiche di austerità a senso unico in atto cioè politiche che continuino, secondo i più genuini dettami neoliberisti, a comprimere salari e diritti dei lavoratori, a distruggere lo Stato sociale (in primo luogo Pensioni, Sanità e Scuola pubblica), a eliminare definitivamente l’intervento pubblico in economia favorendo contestualmente la totale affermazione della rendita e della speculazione finanziaria anche attraverso la retorica, sempre più ridicola, della bontà assoluta dell’imprenditoria e dell’iniziativa privata.
I nuovi meccanismi elettorali prevederebbero un premio
di maggioranza (forse uno scandaloso 15%) da assegnare al Partito che ottiene
più consensi e non, come avviene attualmente, alla coalizione più votata oltre
ovviamente a soglie di sbarramento sempre più elevate ed antidemocratiche.
Siccome è prevedibile, stante i più recenti sondaggi,
che nessuna forza politica possa ottenere più del 30/35 % delle preferenze che
gli consentirebbero, con il premio, di ottenere la maggioranza assoluta dei
seggi in Parlamento è molto probabile che sia necessario formare un nuovo
governo di larga coalizione, come l’attuale, sostenuto dai principali Partiti
italiani disposti, come ora, a continuare le politiche antipopolari del Governo
Monti.
Tutto dipenderà dai consensi che le singole forze
politiche otterranno e da quali formazioni riusciranno a superare le vergognose soglie di sbarramento.
Soggetti politici come il movimento di Beppe Grillo,
che erode voti soprattutto ai principali Partiti senza però essere capace di
ottenere la maggioranza dei consensi, rendono di fatto molto difficile, se
dovessero passare le nuove norme elettorali, la costituzione di un governo
classicamente di centrosinistra o di centrodestra capace di avere un’autonoma
maggioranza in Parlamento, cosicché chi propone la necessità di proseguire
sulla strada di un governo di larga coalizione come unica soluzione possibile
ne viene oggettivamente avvantaggiato. L’enorme spazio che i principali mezzi
di comunicazione di massa dedicano alla necessità di modificare la legge
elettorale e al fenomeno Grillo si spiegano anche con queste motivazioni.
A chi vorrebbe evitare tutto questo e riproporre uno
schema bipolare più spinto non resta che cercare di mantenere paradossalmente
in vita, con leggere modifiche, l’attuale legge elettorale da loro stessi
definita però come… “Porcellum”!
Questo obiettivo appare perciò alquanto difficile da
realizzare anche perché faticano ad emergere e concretizzarsi, date le
crescenti divisioni all’interno dei principali schieramenti politici, soluzioni
e leader credibili in alternativa all’attuale Governo.
Insomma i giochi sono ancora tutti aperti ma le
quotazioni per la costituzione di un Governo Monti bis dopo le prossime
elezioni sono senza dubbio decisamente in rialzo!
Edoardo Pascarella
*Tratto dal N°19 de "Le Voci del Naviglio"
*Tratto dal N°19 de "Le Voci del Naviglio"
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