Massiccia partecipazione al corteo studentesco partito da Largo Cairoli alle 9.30 del 7 ottobre 2011. Studenti provenienti dalle le scuole di Milano e dintorni si sono dati appuntamento per manifestare il proprio dissenso nei confronti delle politiche basate sul sacrificio; con tagli molto pesanti alla scuola pubblica portate avanti dal Ministro dell’economia Giulio Tremonti e accettate, senza proteste, dal Ministro dell’istruzione Maria Stella Gelmini.
Mentre molte classi di qualsiasi tipo di istituto scolastico arrivano a toccare le 30 unità di studenti,chiamate le classi pollaio, cosa che oltre creare problemi ai professori peggiora anche la qualità dell’insegnamento, il governo Berlusconi fornisce ingenti aiuti alle scuole private, attuazione in netto contrasto con l’ articolo 33 della nostra costituzione che recita: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione, senza oneri per lo stato”. Tutto ciò mentre alle scuole pubbliche mancano fondi per poter riparare le strutture interne,portare avanti progetti culturali, fornire materiale etc. Come sempre i Giovani Comunisti Trezzano non potevano mancare per esternare, insieme ai ragazzi presenti, la loro rabbia e indignazione nel vedersi portare via il futuro per ripagare un debito creato non dagli studenti o dai lavoratori, ma bensì dai padroni e dalle banche. Non sono mancati lanci di uova e di vernice sugli istituti di credito colpevoli dell’impoverimento sistematico di quella parte onesta della società italiana. Una parte del corteo ha deciso di cambiare il percorso dirigendosi verso la sede regionale per reclamare, di fronte al presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni, un vero diritto allo studio e il rispetto dei diritti degli studenti lombardi. Vedere una folla di giovani combattere per il benessere comune, come una grande famiglia, ci fa capire che non è assolutamente vero che la società italiana si stia arrendendo.
Mentre molte classi di qualsiasi tipo di istituto scolastico arrivano a toccare le 30 unità di studenti,chiamate le classi pollaio, cosa che oltre creare problemi ai professori peggiora anche la qualità dell’insegnamento, il governo Berlusconi fornisce ingenti aiuti alle scuole private, attuazione in netto contrasto con l’ articolo 33 della nostra costituzione che recita: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione, senza oneri per lo stato”. Tutto ciò mentre alle scuole pubbliche mancano fondi per poter riparare le strutture interne,portare avanti progetti culturali, fornire materiale etc. Come sempre i Giovani Comunisti Trezzano non potevano mancare per esternare, insieme ai ragazzi presenti, la loro rabbia e indignazione nel vedersi portare via il futuro per ripagare un debito creato non dagli studenti o dai lavoratori, ma bensì dai padroni e dalle banche. Non sono mancati lanci di uova e di vernice sugli istituti di credito colpevoli dell’impoverimento sistematico di quella parte onesta della società italiana. Una parte del corteo ha deciso di cambiare il percorso dirigendosi verso la sede regionale per reclamare, di fronte al presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni, un vero diritto allo studio e il rispetto dei diritti degli studenti lombardi. Vedere una folla di giovani combattere per il benessere comune, come una grande famiglia, ci fa capire che non è assolutamente vero che la società italiana si stia arrendendo.
Giovani Comunisti Trezzano
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